A Montecitorio una proposta per rilanciare il termalismo italiano

Pubblicato il 15 febbraio 2017
L’intergruppo parlamentare “Amici del Termalismo” ha lanciato una proposta di legge per rivoluzionare il settore termale.
Sono previsti grandi cambiamenti nel mondo del termalismo italiano. È infatti in atto un processo di rilancio generale di tutto il comparto, una delle componenti più importanti del patrimonio culturale e storico del Paese, con 378 stabilimenti termali distribuiti in tutte le regioni e un fatturato di 1,5 miliardi l’anno, considerando anche l’indotto.

Mercoledì 1 febbraio, in una conferenza stampa a Montecitorio, è stata presentata la proposta di legge firmata dall’intergruppo parlamentare “Amici del termalismo”: lavorando a stretto contatto con gli operatori del settore, l’intergruppo, che comprende più di 100 tra deputati e senatori di diversi schieramenti, ha elaborato le basi del rilancio del termalismo nel triennio 2017-2019, con un investimento di 48 milioni di euro annui. Sul tavolo ci sono varie proposte per valorizzare il settore termale:

- L’istituzione di un Fondo per la sperimentazione di nuovi modelli di assistenza, che prevede la mobilitazione delle regioni, chiamate a stipulare accordi tra strutture sanitarie pubbliche e aziende termali, consentendo il libero accesso dei pazienti agli stabilimenti e garantendo i cicli di cure termali per la riabilitazione motoria e neuro motoria.
- La dismissione del patrimonio immobiliare termale pubblico, e il rilancio del settore attraverso politiche virtuose di privatizzazione.
- L’istituzione di un apposito credito di imposta mira invece a sostenere sul piano finanziario la riqualificazione del comparto. Il settore sarà inoltre sotto i riflettori grazie all’istituzione di una Giornata nazionale delle terme d’Italia.

Una proposta politicamente trasversale, da cui dipende il futuro di un’articolata rete di imprese all’avanguardia: una risorsa preziosa a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale, anche per merito dell’istituzione della Fondazione per la ricerca scientifica termale. La Fondazione trarrà inoltre beneficio dall’accordo firmato lo scorso 2 febbraio tra la Conferenza delle Regioni e Federterme, che aggiorna le tariffe massime delle prestazioni assegnando alle aziende termali 5 milioni di euro in più nel triennio 2016-2018. Tra i punti dell’intesa, l’incremento dei fondi destinati alla Fondazione, presieduta dal direttore delle Terme di Cervia Aldo Ferruzzi.
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